venerdì 16 maggio 2014

CONVENZIONE CON GRUPPO ITL PER SISTEMI DI SICUREZZA


E' stata firmata una convenzione tra il Comitato Cittadini Marco Simone ed il Gruppo ITL che permetterà di avere condizioni di favore a tutti gli associati per l'acquisto di un sistema di sicurezza. In particolare:

  • SCONTO DEL 20 %  SUI PREZZI IN VIGORE.
  • PAGAMENTI PERSONALIZZATI
  • FINANZIAMENTO DIRETTO DAL GRUPPO ITL SRL (NO BANCA, NO FINANZIARIA, NO INTERESSI ).
Per info e preventivi contattare direttamente la società ai recapiti:
VIA PALERMO 31 VILLALBA DI GUIDONIA
Tel: 0774/357199 Fax: 0774/357272 chiedere della Signora Antonia Federici
Cell: 3488263889 

I ladri passano al setaccio intere zone residenziali,

Sarebbe solo un ennesimo fatto di cronaca. Il furto negli appartamenti di questi giorni. I ladri passano al setaccio intere zone residenziali, spesso isolate e disabitate momentaneamente. Complice il contesto e la stagione propizia, favorevole a questi moderni “Barbari” autentici e scaltri predoni di affetti. Predoni invisibili che violano anche spazi abitati, vitali. Il ladro d’appartamento conosce bene il conteso d’azione e il “modus operandi”. Non vogliamo scrivere per l’ennesima volta la “verbalizzata” cronaca dei furti in appartamento, che è in preoccupante e costante aumento nell’Agro Vesuviano. Dovremmo farlo, per dovere di cronaca e per etica professionale, ma a questo punto preferiamo capire ed analizzare il fenomeno sotto una luce più meramente sociologica. Infatti esiste anche una “sociologia del furto”, un preciso studio del fenomeno criminoso. C’è una precisa dietrologia ad ogni furto, denunciato o meno. Una dietrologia pregna di piccoli drammi personali. Una precisa dinamica umana.
‹‹I ladri hanno asportato oggetti di scarso valore››. La tipica frase che chiude i verbali delle forze di polizia dopo un furto in appartamento. E’ la genesi di un dramma ben più complesso e articolato, secondo Angelo de Nicola . Il furto, quasi sempre, nella maggiore dei casi, cambia la vita alla persona derubata, soprattutto nelle donne. La vittima rischia di essere colpita da una vera e propria sindrome che causa senso di insicurezza, perdita di fiducia in se stessi e negli altri, aggressività verso il prossimo e persino una possibile e patente depressione post furto. In un indagine dei primi anni duemila la sociologa Rosantonietta Scramaglia, docente all'Università Iulm di Milano, durante il seminario internazionale "Global security – sicurezza senza frontiere" tenutosi all'Aquila, presentò sorprendenti risultati di una sua indagine sui furti in abitazione, svolta su un campione di vittime.
Dal sondaggio tra uomini e donne in età compresa tra i 16 e gli 80 anni, la professoressa scoprì che era proprio il "piccolo" furto quello più letale per a psiche: nel 71 per cento dei casi incideva sul comportamento abituale delle persone, modificandolo per sempre. ‹‹Chi ha subito un furto – dice Scramaglia – diventa più timoroso e insicuro, si spaventa più facilmente, ogni volta che entra in casa controlla immediatamente se è tutto in ordine e prima di uscire nasconde gli oggetti di valore e la domenica frequenta, direi maniacalmente, i mercatini per cercare di rintracciare le sue cose››.
Successivamente Scramaglia contestò il concetto comune del “furto un reato minore” proprio per lo choc che provocato nelle vittime. Violentate nell'intimo, spesso nel momento di maggiore vulnerabilità fisica, nel sonno, con conseguenze preoccupanti. ‹‹Un oggetto – spiegava la studiosa – caro al proprietario magari per i ricordi del passato che evoca, sotto il profilo economico può valere mille lire. Eppure, nel sondaggio è emerso che quell'oggetto di "scarso valore" per il proprietario è come se facesse parte integrante del proprio corpo, come un arto insomma. Una violenza "carnale": reato grave, dunque, non reato minore››.
Il contesto amplifica l’ansia. Lo choc della sottrazione violenta, magari avvenuta in casa che è il rifugio per eccellenza, si aggrava oltretutto al momento della denuncia, altri esorcizzano con la rassegnazione la sottrazione vivendo il furto senza denunciarlo alle forze di polizia per un diffuso senso mancata fiducia nelle forze dell’ordine: ‹‹Il 90% delle vittime – scrive Scramaglia – prova infatti sconforto, fastidio e stupore nel rendersi conto che per gli agenti il loro racconto è routine, normalità è per questo che in molti la denuncia non la presentano nemmeno convinti che intanto non ritroveranno mai le loro cose. Del resto, tra il campione degli intervistati, solo quattro su cento hanno ritrovato la refurtiva e solo il 10% ha ottenuto il risarcimento.›› 

giovedì 1 maggio 2014

Il furto in casa è tra gli eventi più sgradevoli, perché ci colpisce nell'intimità, aggredisce la sfera dei ricordi affettivi e può aumentare parecchio il nostro livello di ansia.
Secondo i dati Istat relativi al 2013, la maggior parte dei ladri entra in casa perche' non vengono adottate le necessarie precauzioni, e agiscono molto spesso in assenza dei proprietari di casa.
In genere entrano in azione ove ritengono vi siano meno rischi di essere scoperti. 
Quindi , se ancora non lo avete, pensate ad un sistema di allarme , perchè........prevenire è meglio che curare.
Contattatemi e potrete avere informazioni, sopralluogo e preventivo in maniera gratuita e non impegnativa.

venerdì 26 aprile 2013






Tra il 1943 e il 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslowconcepì il concetto di "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità) e la divulgò nel libro Motivation and Personality del 1954.
Questa scala di bisogni è suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (di carattere sociale). L'individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo. Questa scala è internazionalmente conosciuta come "La piramide di Maslow". I livelli di bisogno concepiti sono:
  1. Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
  2. Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
  3. Bisogni di appartenenza (affettoidentificazione)
  4. Bisogni di stima, di prestigio, di successo
  5. Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale)

giovedì 14 marzo 2013


Agevolazioni fiscali, la detrazione Irpef

L’installazione di un impianto di allarme a protezione della propria abitazione, ad uso privato, può usufruire di interessanti detrazioni fiscali: le agevolazioni introdotte inizialmente nel 1998, prorogate più volte nel corso degli anni successivi,  sono infatti state rese definitive con il decreto legge nr. 201/2011 (art. 4).
Il Decreto Legge nr. 83/2012, denominato “Misure urgenti per le infrastrutture, l’edilizia ed i trasporti“, ha successivamente portato la detrazione al 50% del costo sostenuto, alzando anche il limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione fino a 96.000 euro. Tale maggiorazione si applica per le spese sostenute dal 26 Giugno 2012 al 30 Giugno 2013.
Per gli interventi effettuati entro il 31 dicembre 2011 da contribuenti di età pari o superiore a 75 anni di età la detrazione viene ripartita in 5 anni, se invece l’età del richiedente è pari o superiore agli 80 anni la ripartizione scenderà a 3 anni.
Per tutti gli interventi effettuati a partire dal 1° gennaio 2012, indipendentemente dalla fascia di età, la detrazione fiscale sarà invece ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Possono usufruire dell’agevolazione tutti i proprietari o nudi proprietari, gli usufruttuari, i locatari o anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile su cui viene effettuato l’intervento, a patto che vengano intestati a lui sia i bonifici che le relative fatture di spesa.
A partire dal 13 maggio 2011 la procedura di richiesta, per chi intende usufruire delle agevolazioni, si è decisamente semplificata: non è più necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate né la data di inizio lavori né il costo della manodopera come voce separata in fattura